64 research outputs found

    Editorial

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    Diversity matters, both at the firm and at the macro-economic level. This is the driving mission of JEOD. While the importance of diversity is already quite well recognized in other disciplines as a major source of wellbeing and quality of life, an open discussion on diversity in economics (meaning both diversity of enterprise types and diversity in the possible combinations of public and private sector roles in different economic systems) has long been taboo. JEOD wants to remove this anomaly

    The Growth of Organizational Variety in Market Economies: The Case of Social Enterprises

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    Institutional and organizational variety is increasingly characterising advanced economic systems. While traditional economic theories have focussed almost exclusively on profit-maximizing (i.e. for-profit) enterprises and on publicly-owned organizations, the increasing relevance of non-profit organizations, and especially of social enterprises, requires scientists to reflect on a new comprehensive economic approach for explaining this organizational variety. The paper examines the main limitations of the orthodox and institutional theories and comes to assert the need for creating and testing a new theoretical framework, which considers the way in which diverse enterprises pursue their goals, the diverse motivations driving actors and organizations, and the different learning patterns and routines within organizations. The new framework of analysis proposed in the paper draws upon recent developments in the theories of the firm, institutional evolution, and motivational complexity to explain the presence of diverse types of organizations on a continuum ranging from purely for-profit and commercial forms to socially-oriented entrepreneurial ones. (La varietĂ  istituzionale ed organizzativa sta sempre piĂč caratterizzando le economie avanzate. Mentre le teorie economiche tradizionali hanno tuttavia focalizzato l’attenzione esclusivamente sulle imprese che massimizzano il profitto (tipicamente le for-profit) e sulle organizzazioni pubbliche, la crescente importanza, in questi ultimi anni, delle organizzazioni nonprofit e specialmente delle imprese sociali sta richiedendo agli studiosi di ripensare un approccio economico capace di spiegare questa varietĂ  organizzativa. Il presente articolo spiega i principali limiti della teoria ortodossa e delle teoria neo-istitizionalista e giunge ad affermare la necessitĂ  di creare e testare una nuova teoria economica che consideri le diversitĂ  negli obiettivi delle organizzazioni, le differenze nelle motivazioni degli attori economici e delle organizzazioni stesse, le differenti modalitĂ  di apprendimento e di generazione di routine all’interno delle organizzazioni. Il nuovo contesto di analisi proposto attinge ad alcuni recenti sviluppi delle analisi economiche dell’impresa ed in particolare all’evoluzione delle istituzioni e alla complessitĂ  motivazionale, giungendo a delineare la presenza di diverse tipologie organizzative lungo un continuum che va dalle organizzazioni interessate esclusivamente alla massimizzazione del profitto (for-profit) alle organizzazione orientate al benessere sociale.)Social enterprises, organizational pluralism, neo-institutional economics, behavioral economics, organizational continuum

    The role of cooperative and social enterprises: A multifaceted approach for an economic pluralism

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    he role of cooperative and social enterprises in contemporary market economies has been downplayed and marginalised to date by the dominant economic approaches. This insufficient attention (Kalmi, 2008 su Cambridge Journal of Economics) derives from the limited applicability of the main assumptions of microeconomic to the case of cooperative and social enterprises. We mainly refer to models. the assumption of self-seeking individuals and of profit maximisation as the only possible firm objective. The mismatch between theoretical assumptions and empirical evidence has led to the underestimation of the growth potential, weight and role of cooperative and social enterprises. We maintain that the improvement of the scientific understanding of cooperative and social enterprises requires to enlarge and deepen the assumption of the relevant theoretical models. Individuals cannot be characterised any more as purely self-interested. Instead, the importance of motivational complexity, and the diverse nature of preferences needs to be introduced in the model as suggested by the behavioural approach. Furthermore, firms cannot be interpreted any more in an exclusive way as profit maximizers. They are instead coordination mechanisms of the economic activity, as suggested by the evolutionary approach. To this end they develop specific organisational routines, and their objectives can be diverse, ranging from purely private appropriation, to mutual benefit based on reciprocity, to public benefit aim supported by other-regarding preferences. (Le teorie economiche dominanti, ed in particolare l’approccio ortodosso e quello neo-istituzionalista, hanno sottostimato e marginalizzato il ruolo delle cooperative e delle imprese sociali nei mercati economici contemporanei. L’insufficiente attenzione a queste organizzazioni deriva principalmente dall’impossibilitĂ  di applicare ad esse le assunzioni principali della teoria microeconomica ortodossa, ossia la presenza di individui auto-interessati e di organizzazioni che puntino solo alla massimizzazione del profitto. Anche la teoria neo-istituzionalista non riesce a spiegare la presenza e la crescita del ruolo ricoperto da cooperative e imprese sociali. Per questa ragione, il presente paper Ăš volto a dimostrare come, per spiegare il ruolo di cooperative ed imprese sociali da un punto di vista scientifico, i principali modelli teorici economici debbano essere estesi. Innanzitutto, tanto gli individui quanto le istituzioni non possono essere piĂč assunti come soggetti meramente egoistici, ma ne vanno studiate la complessitĂ  motivazionale e le strutture di preferenze, cosĂŹ come proposto dalla teoria comportamentale (behavioural economics). Inoltre, le imprese devono essere concepite come meccanismi di coordinamento delle attivitĂ  economiche, come suggerito dall’approccio evoluzionista, e devono quindi esserne analizzate le specifiche routine organizzative sviluppate al loro interno e gli obiettivi organizzativi, i quali possono variare tra gli interessi di appropriazione privata dei profitti ed obiettivi pro-sociali sostenuti da preferenze altruistiche.Cooperatives, social enterprises, organizational pluralism, economic theories

    Il sistema di imprese della cooperazione sociale. Origini e sviluppo dei consorzi di cooperative sociali

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    Il saggio si propone di studiare la struttura organizzativa, cioĂš l’integrazione tra imprese sviluppata dalla cooperazione sociale in Italia nel corso dei suoi trent’anni di storia. Accanto a una rappresentanza politico-sindacale il movimento della cooperazione sociale ha sentito il bisogno di integrarsi in un sistema consortile organizzato su piĂč livelli. Per espletare al meglio i propri compiti, infatti, le cooperative sociali si avvalgono del Consorzio, un soggetto imprenditoriale che quasi mai opera nella parte finale della filiera, raramente si colloca sul mercato dei servizi finiti, preferisce stare nel mezzo: per produrre servizi alle imprese. L’articolo evidenzia infine l’evoluzione del ruolo del sistema consortile: da un compito di tipo promozionale e politico-sindacale si Ăš passati ad uno piĂč mirato. Il consorzio tende a svolgere un numero minore di funzioni, e sempre piĂč specifiche, soprattutto per rafforzare il profilo imprenditoriale delle cooperative sociali e della rete nel suo complesso.Social enterprises, Business history, Italian cooperatives, Networks

    Dalla Cooperazione Mutualistica alla Cooperazione Sociale

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    Nel dibattito economico si possono individuare tre filoni interpretativi delle motivazioni della nascita dell'impresa cooperativa. Il primo vede nella cooperativa un'impresa generalmente meno efficiente dell'impresa di capitali (perche' manca lo stimolo del profitto) e che puo' avere una qualche utilita' nelle situazioni di crisi (soprattutto di tipo macroeconomico). Secondo questo approccio l'impresa cooperativa e' destinata ad essere marginale e puo' svilupparsi solo per periodi di tempo limitati. Inoltre, ha bisogno di sostegni pubblici sistematici per compensare il gap di efficienza che la caratterizza. Questo approccio sembra essere debole e limitato perche' si indirizza esclusivamente ad una categoria specifica di cooperative, sottostimandone le potenzialita'.Impresa sociale; Modello cooperativo; Modello di Ward; Hansmann

    Compreendendo negĂłcios sociais

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    La variedad de instituciones y organizaciones caracteriza, cada vez mĂĄs, sistemas econĂłmicos avanzados. Al paso que las teorĂ­as econĂłmicas tradicionales enfocaban casi exclusivamente organizaciones maximizadoras de lucros (o sea, empresas generadoras de lucro) y organizaciones gubernamentales, la creciente relevancia de las organizaciones sin fines lucrativos y particularmente de las organizaciones sociales exige de los cientĂ­ficos reflexiones sobre un nuevo abordaje econĂłmico amplio, capaz de explicar tal variedad organizacional. Este artĂ­culo examina las principales limitaciones de las teorĂ­as ortodoxas e institucionales y reafirma la necesidad de crear y probar un nuevo marco teĂłrico, que tome en cuenta las formas variadas empleadas por las diversas organizaciones en la persecuciĂłn de sus objetivos, las variadas motivaciones que impelen a los atores y a las organizaciones, y los diferentes estĂĄndares de aprendizaje y rutinas dentro de las organizaciones. El nuevo marco analĂ­tico aquĂ­ propuesto se basa en desarrollos recientes, principalmente evolutivos y comportamentales, en la teorĂ­as de la empresa, que pasa a ser interpretada como un mecanismo de coordinaciĂłn de la actividad econĂłmica cuyos objetivos no coinciden forzosamente con la maximizaciĂłn de lucros. Al contrario, los agentes econĂłmicos son movidos por una complejidad de motivaciones y una voluntad intrĂ­nseca y no monetaria de desempeñar un papel crucial en la formaciĂłn de las actividades de la empresa que transcienden los objetivos puramente monetarios o financieros. Se considera que el nuevo marco sea particularmente apropiado para la correcta interpretaciĂłn del surgimiento y del papel de formas organizacionales y de propiedad no tradicionales, que no son movidas por la busca de lucros (organizaciones sin fines lucrativos) y que son reconocidas principalmente en los formatos legales de las cooperativas, ONG y empresas sociales. Este artĂ­culo considera y discute una gama de formas organizacionales que van desde actividades generadoras de lucro hasta actividades dirigidas al bien pĂșblico y que engloban organizaciones de beneficio mutuo como su principal constituyente.Institutional and organizational variety is increasingly characterizing advanced economic systems. While traditional economic theories have focused almost exclusively on profit-maximizing (i.e., for-profit) enterprises and on publicly-owned organizations, the increasing relevance of non-profit organizations, and especially of social enterprises, requires scientists to reflect on a new comprehensive economic approach for explaining this organizational variety. This paper examines the main limitations of the orthodox and institutional theories and asserts the need for creating and testing a new theoretical framework, which considers the way in which diverse enterprises pursue their goals, the diverse motivations driving actors and organizations, and the different learning patterns and routines within organizations. The new analytical framework proposed in the paper draws upon recent developments in the theories of the firm, mainly of an evolutionary and behavioral kind. The firm is interpreted as a coordination mechanism of economic activity, and one whose objectives need not coincide with profit maximization. On the other hand, economic agents driven by motivational complexity and intrinsic, non-monetary motivation play a crucial role in forming firm activity over and above purely monetary and financial objectives. The new framework is thought to be particularly suitable to correctly interpret the emergence and role of nontraditional organizational and ownership forms that are not driven by the profit motive (non-profit organizations), mainly recognized in the legal forms of cooperative firms, non-profit organizations and social enterprises. A continuum of organizational forms ranging from profit making activities to public benefit activities, and encompassing mutual benefit organizations as its core constituent, is envisaged and discussed.A variedade de instituiçÔes e organizaçÔes existentes crescentemente caracteriza os sistemas econĂŽmicos avançados. Ao passo que as teorias econĂŽmicas tradicionais enfocavam quase que exclusivamente organizaçÔes maximizadoras de lucros (ou seja, empresas geradoras de lucro) e organizaçÔes governamentais, a crescente relevĂąncia das organizaçÔes sem fins lucrativos e particularmente das organizaçÔes sociais exige dos pesquisadores reflexĂ”es sobre uma nova abordagem econĂŽmica ampla, capaz de explicar tal variedade organizacional. Neste artigo, examinam-se as principais limitaçÔes das teorias ortodoxas e institucionais e reafirma-se a necessidade de criar e testar um novo arcabouço teĂłrico, que leve em conta as formas variadas empregadas por organizaçÔes diversas na perseguição de seus objetivos, as variadas motivaçÔes que impelem os atores e as organizaçÔes, e os diferentes padrĂ”es de aprendizagem e rotinas dentro das organizaçÔes. O novo arcabouço analĂ­tico aqui proposto baseia-se em desenvolvimentos recentes, principalmente evolutivos e comportamentais, das teorias da empresa. Esta passa a ser interpretada como um mecanismo de coordenação da atividade econĂŽmica cujos objetivos nĂŁo coincidem forçosamente com a maximização de lucros. Ao contrĂĄrio, os agentes econĂŽmicos sĂŁo hoje movidos por uma complexidade de motivaçÔes e uma vontade intrĂ­nseca e nĂŁo monetĂĄria de manter um papel crucial na formação das atividades da firma, acima e alĂ©m de objetivos puramente monetĂĄrios ou financeiros. Acredita-se que o novo arcabouço seja particularmente apropriado para a correta interpretação da emergĂȘncia e do papel de formas organizacionais e de propriedade nĂŁo tradicionais, as quais nĂŁo sĂŁo movidas pela busca de lucros (organizaçÔes sem fins lucrativos), sendo reconhecidas principalmente nos formatos legais das cooperativas, OrganizaçÔes NĂŁo Governamentais (ONGs) e empresas sociais. Uma gama contĂ­nua de formas organizacionais, que vĂŁo desde atividades geradoras de lucro atĂ© atividades voltadas ao bem pĂșblico, e que englobam organizaçÔes de benefĂ­cio mĂștuo como seu principal constituinte, sĂŁo aqui consideradas e discutidas
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